Vista dei Monti Sibillini dalla campagna maceratese
I Monti Sibillini sono inquieti ma profondamente amati da noi marchigiani, perché ci unisce a loro un rapporto profondo e sincero che si riflette nella nostra stessa identità.
Un bel quadro comincia dalla foto.
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Queste maestose montagne sono sempre al nostro fianco, ovunque volgiamo lo sguardo e testimoni silenziosi del nostro cammino, delle nostre giornate. Ci incantano con i loro mutevoli colori, che si trasformano con il trascorrere delle stagioni senza mai perdere fascino e bellezza. Dal verde rigoglioso all’abbraccio del bianco invernale, fino alle sfumature azzurre che poeticamente il Leopardi descrisse nei suoi testi, i Monti Sibillini sono un costante richiamo alla loro bellezza senza tempo.
Anche quando la nebbia o l’umidità li nascondono alla vista, noi marchigiani percepiamo come se ci mancasse la felicità che quei monti ci donano anche solo osservandoli da lontano. Come un marinaio senza il suo mare, abbiamo bisogno di posare lo sguardo su quella splendida catena montuosa che si staglia all’orizzonte, simbolo di casa e di appartenenza.
Nonostante le devastanti scosse di terremoto che hanno colpito l’alto maceratese tra il 2016 e il 2017, noi marchigiani continuiamo ad amare i Monti Sibillini per quello che sono: un magnifico scrigno di bellezza e al tempo stesso una sfida alla nostra resilienza. Questi monti ci rappresentano, belli e ribelli come sono, come la Natura ce li ha donati. Sono parte della nostra storia, del nostro orizzonte, e continueremo a sentirli per sempre parte di noi.