Un uomo al lavoro tre anni dopo il sisma
Noi vogliamo la ricostruzione di quello che il terremoto ha distrutto..
( Cit. La voce dei terremotati)
A quasi tre anni dall’inizio della terribile sequenza sismica che ha messo in ginocchio metà centro Italia, è inevitabile notare che purtroppo pochissimo è stato fatto per risollevare le sorti dei paesi colpiti all’interno del cratere e che l’attesa si è fatta logora e disincantata. Qualche cantiere si nota qua e là, qualche comune si riorganizza attorno a rinnovate piazze e luoghi di aggregazione, qualche benefattore si adopera per ricostruire quel che può e qualche artista per portare gente in luoghi altrimenti depressi, ma al di la della buona volontà dei singoli, siamo lontani da ciò che uno Stato degno di questo nome avrebbe dovuto fare per i propri cittadini e per evitare la “desertificazione” di un territorio straordinario che meriterebbe ben altre attenzioni.
In questa foto mi trovo a Gualdo dove un uomo è al lavoro davanti ad uno scenario unico al mondo.
Il mio libro solidale sul terremoto: Le Marche nel Cuore
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