Come spine negli abissi del cielo
“Non sai mai quanto a fondo una persona ti si è conficcata nel cuore finché non cerchi di strapparla via.”
(Eshkol Nevo)
Può essere un padre, una madre, un fratello, una sorella, un amico, un’amica, di una vita o di un’estate, chiunque può trasformarsi in spina, bruciare il cuore, lasciare impronte nell’anima. Impronte che ignoriamo di possedere ma che sottotraccia scavano solchi. Solchi che alimentano la nostra felicità nei giorni lieti ma che quando siamo costretti a rimuoverli diventano dolorose spine conficcate fin negli abissi più profondi dei nostri esseri. Esseri che scavano in profondità e che poi si trasformano in spine. Spine che affondano dentro di noi per farci scoprire quanto siamo profondamente profondi.. o per non lasciarci vivere superficiali in superficie. Chissà.
In questa foto un albero solitario che sembra voler toccare il cielo senza sapere quanto in profondità possano aver scavato le sue radici.
Come spine nel cielo
Data: Agosto 2016
Luogo: San Claudio al Chienti, Macerata
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