Come fotografare la faggeta di Canfaito in autunno – Pillole di Fotografia #4
Canfaito. Un luogo cult…
Di essere marchigiano bisogna meritarselo, scriveva il grande poeta Vincenzo Caldarelli. E ogni vero marchigiano che si rispetti, almeno una volta nella vita, deve immergersi nel sottobosco incantato della faggeta di Canfaito. Non che le Marche non possieda luoghi cult, ne abbiamo per fortuna moltissimi, ma questo ha davvero qualcosa in più. Perché una sola volta all’anno, accade una magia che lascia i visitatori, di ogni età e provenienza, sbalorditi e affascinati. Parliamo del foliage autunnale dei faggi secolari di questo luogo chiamato Canfaito, che si trova immerso nella Riserva Naturale del Monte San Vicino e a due passi dal piccolissimo borgo di Elcito, a proposito di luoghi cult. Due nel giro di pochissimi chilometri.
…che può bloccare.
Per un fotografo è una sorta di montagna russa emozionale, un vero e proprio paradiso terrestre, forse inferiore solamente alla fioritura di Castelluccio (e siamo a tre), che avviene solitamente tra giugno e luglio. Una volta immersi nel sereno silenzio soffuso e ovattato della faggeta, con uno spettacolo di luci che filtrano dai rami e di ombre che giocano con l’ambiente circostante, si è subito preda di quel blocco emozionale di cui ho parlato in un post precedente. Devo dire che la “sindrome del cinese” (cit.) ovvero di scattare foto su foto alla rinfusa sperando che qualcosa di buono alla fine resti, è alta, e ha preso anche me. Ma per fortuna ho fatto un bel respiro, ho svuotato la testa per qualche secondo e poi tutto è stato più chiaro. Fatelo anche voi.
Come l’ho scattata
Per scattare questa foto ho passeggiato ed osservato per una decina di minuti, lentamente, cercando minuziosamente ed istintivamente un angolo, uno scorcio, una visuale particolare da dove poter far emergere l’anima di quel luogo. Alla fine tra le diverse foto che ho scattato ho scelto questa panoramica che dona profondità alla scena e, almeno dal mio punto di vista fa, emergere abbastanza bene le luci e le ombre di quel sottobosco incantato. Come vedete nessun cavalletto né tecniche particolari: reflex ben piantata sulle mani, occhi ben dentro l’obiettivo e puro istinto, di quello che ti mette i brividi e ti fa alzare i peli sulla pelle. Questa è la fotografia che intendo io. E questi sono i luoghi dell’anima, i luoghi di una vita, i luoghi di casa, della mia casa, della nostra casa, la più bella del mondo. Che intendo celebrare e condividere con tutti voi o magari insieme a voi, se ce ne sarà occasione.
Anche per questa pillola è tutto.
Buona luce a te! Ci vediamo in giro per il nostro Paradiso! 🙂
Rosso, oro e magia
Dettagli tecnici
18 mm
1/30 sec.
f 9,0
ISO 100
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