Lo splendore della campagna di Montelupone ad inizio estate
Pur essendo stato dichiarato fuori dal cosiddetto “cratere”, Montelupone ha subito moltissimi contraccolpi dalla terribile crisi sismica, sia in termini di danni diretti che indiretti. Nonostante gli oltre 80 km di distanza dalla faglia che ha sconvolto le Marche, Montelupone ha dovuto chiudere strade e porte murarie, interdire chiese e luoghi di interesse pubblico, puntellare strutture ed evacuare residenti ed in ultimo affrontare uno spettro che da sempre aleggia nel paese: il pericolo frana.
“Il nostro Paese è risorto perché negli ultimi trent’anni sono state realizzate importanti opere nel sottosuolo per annullare gli effetti di un antichissimo movimento franoso. Queste opere sono state interessate dal terremoto che, con la sua azione distruttrice, ne ha minato seriamente l’efficacia” ha dichiarato il sindaco, invocando e per fortuna ottenendo un riconoscimento dallo Stato per un intervento che scongiuri ogni possibile conseguenza. Stato che sembra infine aver accolto le legittime richieste dei comuni fuori dal cratere che pure hanno dovuto fare i conti, loro malgrado, con la furia distruttrice della natura e che devono giocoforza ricostruire quanto caduto a terra per poter ripartire.
Questa foto è parte integrante del libro Le Marche nel Cuore.